Sua maestà Mikael Kingsbury. The GOAT, il più grande di tutti.

Il 16 marzo prossimo a Chiesa in Valmalenco è in programma l’ultima gara stagionale della Coppa del mondo di dual moguls
29/02/2024

Al Palù verranno consegnate le sfere di cristallo relative alla classifica generale maschile e femminile, oltre a quella relativa alla Coppa del mondo di dual moguls, trofei già matematicamente vinti da Mikael Kingsbury tra gli uomini e Jakara Anthony tra le donne.

Nelle finali di Almaty dello scorso 8 marzo sono state invece assegnate e consegnate le sfere di cristallo di single moguls a Ikuma Horishma e a Jakara Anthony, con l’australiana che ha realizzato così una storica tripletta mentre il giapponese ha conquistato il suo primo trofeo di cristallo.

Nella puntata precedente abbiamo brevemente parlato della storia del moguls e di come si svolgono le gare. 

Adesso presentiamo uno dei più grandi interpreti di questa spettacolare disciplina olimpica degli sport invernali, probabilmente il più forte in assoluto.

In inglese si dice “Goat”, che tradotto letteralmente significherebbe “capra” ma in realtà è un acronimo usato nel mondo dello sport per indicare “the Greatest of all time”, il più grande di tutti i tempi che risponde al nome di Mikael Kingsbury.

È il “Maradona” delle gobbe, uno sciatore di freestyle leggendario che può tranquillamente essere annoverato tra gli sportivi più forti della storia.

Forse, più che Maradona, il paragone più calzante è quello con Cristiano Ronaldo.

Come il fuoriclasse portoghese, anche il funambolo canadese ha la ferocia, la determinazione e la cura maniacale per ogni dettaglio che è tipica di chi vuole vincere sempre, anche in allenamento. 

Come Ronaldo, anche il “re delle gobbe” ha vinto tutto quello che c’è da vincere nel suo sport; e non è ancora sazio, anzi. 

Kingsbury è canadese, ha 31 anni, è il più anziano del gruppo ma non ha alcuna intenzione di cedere il passo ai più giovani. Tutt’altro, l’anno scorso al Palù ha dichiarato di puntare ai Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026. Si ispira a Roger Federer e come il campionissimo svizzero, vuole gareggiare almeno fino ai quarant’anni .

Quella che sta per concludersi è la sua 15esima stagione di Coppa del mondo e anche quest’anno ha ampiamente dominato.

I numeri di “The moguls machine” - uno dei suoi tanti soprannomi - sono incredibili: a oggi ha partecipato a 150 gare di coppa del mondo - come nessun altro -, vincendone 89 e per 128 volte è salito sul podio, altri due record assoluti, difficilmente superabili.  

Non solo, grazie alla vittoria ottenuta a febbraio a Deer Valley negli Stati Uniti, Kingsbury ha inciso il suo nome negli annali della storia dello sci superando il record di Ingemar Stenmark per il maggior numero di vittorie in Coppa del Mondo da parte di un atleta maschio in una competizione Fis: 87 centri contro gli 86 dello svedese. 

E con i due successi di Almaty dell’8 marzo ha allungato il record, portandolo a quota 89.

Grazie alla doppietta di Almaty di settimana scorsa, Kingsbury ha conquistato matematicamente la Coppa del mondo generale e quella di dual moguls; pensate che tra coppe e coppette di specialità, a casa a sua a Sainte Agathe des Monts, in Quebec, vanta ora la bellezza di 26 sfere di cristallo i bacheca, come nessun altro nella storia del moguls. Ha superato una leggenda come Conny Kissling, che di trofei ne ha conquistati 22.

Kingsbury è dominante anche ai Giochi Olimpici e ai Mondiali: nel 2018 a PyeongChang è diventato campione olimpico, mentre a Sochi 2014 e a Pechino 2022 ha conquistato la medaglia d’argento; ai Mondiali, è salito per 13 volte sul podio e in 8 occasioni ha conquistato l’oro: nelle ultime tre edizioni della rassegna iridata, il canadese ha sempre trionfato in entrambe le specialità.

Restare così a lungo ai vertici di uno sport così impegnativo dal punto di vista fisico è la testimonianza dello spirito tenace di questo ragazzo, della sua concentrazione e del suo impegno a dare tutto, ogni singolo giorno, sia in gara che in allenamento. 

Chi ha avuto modo di trascorrere qualche giorno di vacanza a Chiesa in Valmalenco, a metà marzo del 2022 e del 2023, lo avrà notato allenarsi, con alcuni compagni di squadra, nel parco giochi di contrada Costi, al mattino presto. E dopo essere salito al Palù per proseguire gli allenamenti sugli sci, eccolo di nuovo nello stesso parchetto, ad allenarsi ancora: è così che si diventa campioni; è così che si diventa una leggenda dello sport.  

Altro dato statistico: sommando le competizioni di Coppa del mondo, campionati mondiali e Giochi olimpici, “the king of moguls” - il re delle gobbe - ha conquistato 98 vittorie, superando di due lunghezze il primato del biathleta norvegese Ole Einar Bjørndalen.

Al termine della stagione manca solo una gara, qualora la vincesse arriverebbe a 99, a un passo dai quattro soli atleti capaci di superare quota 100 vittorie nelle tre principali competizioni sportive invernali: la fondista Marit Bjørgen (131), la pattinatrice tedesca Gunda Niemann Stirnemann (120), la funambola svizzera del freestyle Conny Kissling (108) e la sciatrice americana Mikaela Shiffrin, ferma attualmente a 104 successi.

Certamente i numeri dicono molto della grandezza di Kingsbury, ma vederlo in azione dal vivo rende meglio l’idea. 

Nella settimana che porta a sabato 16 marzo, a Chiesa in Valmalenco avremo l’occasione di vederlo impegnato su, parole sue, “una delle piste più difficili su cui abbia mai sciato”. Sarà un vero spettacolo, anche perché non capita certo tutti i giorni di avere in Valle un così grande campione da ammirare. 

Ma non solo: il canadese volante è anche un ragazzo alla mano, sempre disponibile per un autografo, una foto o per scambiare quattro chiacchiere.

Articolo a cura di Riccardo Roversi, commentatore per Eurosport-Discovery+ per snowboard e freestyle.