Il lato enogastronomico della Valmalenco

Non solo natura... Ti aspettiamo in Valmalenco per scoprire il lato goloso: i prodotti tipici!
26/08/2021

Cosa c'è di meglio, dopo aver trascorso una giornata in montagna, di sedersi a tavola davanti ad un buon piatto e ad un bicchiere di vino?
Per questo vogliamo portarvi un po' nel mondo enogastronomico della nostra terra, dove ritrovare i sapori antichi della Valtellina, con le specialità che la contraddistinguono e la rendono rinomata: pizzoccheri, sciatt, polenta taragna, ma anche i formaggi e i salumi, la cui regina indiscussa è la bresaola.

E poi i vini, che non hanno bisogno di presentazioni: corposi, asciutti, sapidi, dal profumo persistente, che ben armonizzano con i piatti locali. Se siete stati in Valmalenco, certamente vi saranno rimasti impressi i vigneti terrazzati che la circondano. Unico nel suo genere è infatti il paesaggio caratterizzato da terrazzamenti coltivati a vite, sostenuti da muretti a secco.

Chiesa in Valmalenco, Caspoggio e Lanzada, con Chiareggio e Primolo, formano un comprensorio turistico con una buona ricettività alberghiera e infrastrutture per il tempo libero e lo sport: sci alpino, nordico, alpinismo nella stagione invernale, trekking e bike per ed escursioni da rifugio a rifugio e ascensioni in estate, in un contesto di alto valore naturalistico, storico, etnografico e... enogastronomico!

Ecco perché, se capitate da queste parti, ci sono alcune prelibatezze che dovete assolutamente provare! 🍽

Partiamo dalla BRESAOLA e dai FORMAGGI DOP.
La Bresaola è uno dei prodotti simbolo, ottenuta attraverso il metodo di conservazione mediante salatura ed essiccamento. L'aria fresca che arriva dal cuore delle Alpi e la particolare conformazione dell'area, sono essenziali per la graduale e buona stagionatura, viene prodotta solo con i tagli migliori della coscia del manzo, e le fasi di lavorazione devono seguire regole precise, che la tradizione ha trasformato in veri e propri rituali, passati di padre in figlio con passione e professionalità.
Altri fiori all'occhiello della zona sono i formaggi DOP. Alpeggiatori e aziende agricole, con le loro mucche, producono eccellenze come il Bitto, il Valtellina Casera e lo Scimudin.
Il Bitto è il più conosciuto dei formaggi DOP valtellinesi, prodotto esclusivamente in alpeggio in estate, come vuole la sua secolare tradizione.
Si contraddistingue per il suo gusto dolce e aromatico, più pronunciato se prodotto con l’aggiunta di latte caprino. Il lento affinamento consente al suo sapore di diventare ancor più vivace e intenso.
Se durante il periodo estivo veniva prodotto il Bitto, durante gli altri mesi, le latterie producevano un formaggio “magro”, ottenuto dopo aver tolto la crema del latte per farne del buon burro, così nasce il Valtellina Casera. Ha un sapore gradevole e delicato nei primi mesi di stagionatura, dal sapore e dall’aroma più intensi dopo un lungo periodo di affinamento.
Lo Scimudin è invece frutto della lavorazione di ridotti quantitativi di latte, racchiude tutta la storia e le tradizioni contadine. La consistenza morbida ed il sapore dolce e delicato, lo rendono particolarmente apprezzato da grandi e piccini.

Citando le prelibatezze della valtellina, non si può non parlare dei Pizzoccheri. Un piatto della cucina povera, realizzato con pochi ingredienti di base: farina nera e bianca, formaggio e qualche verdura. Sono tagliatelle di grano saraceno lavorate a mano, "scarellate" (tirate a sfoglia non troppo sottile), bollite, e ben condite con formaggio Casera e burro, meglio se d'alpeggio, a cui si aggiungono alcune verdure, la ricetta originale prevede quelle sempre disponibili tra queste vallate, come patate e verze.

Se avete assaggiato gli Sciatt, croccanti frittelle di grano saraceno con cuore di formaggio Casera, probabilmente li avete mangiati come antipasto, ma, un tempo, venivano serviti per colazione. Grazie al grande apporto calorico erano un ottimo modo per cominciare la giornata con la giusta carica! 
Sono preparati con un mix di farina di grano saraceno e farina bianca, impastati utilizzando la birra, farciti con formaggio, rigorosamente Casera e poi cotti nell’olio. La ricetta originale prevede l'aggiunta, nell’impasto, di una goccia di grappa che gli dona un aroma particolare e inconfondibile.

E poi c'è lei, la Polenta Taragna. Un altro piatto della cucina povera, realizzata con farina di grano saraceno e formaggio.

Se vi è venuta l'acquolina in bocca, passate alla Funivia Gialla alla partenza della Snow Eagle o quella al Lago Palù per un assaggio, e per i vostri acquisti golosi!